In questo momento storico viviamo una sovraesposizione bulimica di informazioni; molti vogliono raggiungere un pubblico e parlare dei loro prodotti e/o servizi. Per farlo bisogna disporre di una solida identità, di caratteristiche uniche e riconoscibili, che devono essere le fondamenta su cui poggiare la struttura comunicativa, altrimenti l’offerta, per buona che sia, verrà confusa con un’altra delle centinaia facilmente reperibili in rete.
La comunicazione “fai da te” e generalista non è più perseguibile.
Bisogna ripensare alla modalità di comunicazione verso il mercato di riferimento, elevando la qualità. Così creando un nuovo livello di empatia, perché su questa si fonda il potenziale successo delle nostre imprese.
E’ diventato fondamentale fermarsi a ripensare ai valori che volgiamo trasmettere, ai nostri prodotti e servizi, a quale pubblico vogliamo raggiungere. Dobbiamo fare delle scelte, anche di rottura con il passato, decidere cosa dire e a chi e, di conseguenza, che linguaggio utilizzare e come confezionare il messaggio.
La mancanza di una visione critica e la routine quotidiana possono annebbiare la capacità di molte imprese nel vedere cosa sta accadendo nel mercato, per anticipare il cambiamento in atto e battere la concorrenza.
Per poter essere vincenti è importante cantare fuori dal coro, ed è per questo che serve il supporto di soggetti esterni all’azienda. Esse possono intercettare e intepretare i bisogni dei clienti per parlare con i loro cuori, passando dalla necessaria mediazione di storia, testa ed emozioni.
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