La riforma della norma sulla crisi d’impresa
Con la riforma in corso sul codice della Crisi Finanziaria blog e dell’insolvenza, è stato imposto un passo evolutivo molto rilevante, spostando l’attenzione dalla gestione dello squilibrio economico-finanziario, verso la prevenzione della medesima e, con la modifica dell’articolo 2086 C.C. “Gestione dell’impresa”, è stato introdotto in particolare il secondo comma riguardante tutte le società, anche le più piccole.
Dopo il rinvio a mezzo D.Lgs 118/2021, la norma trova applicazione dal 15 luglio 2022.
In estrema sintesi, cosa è cambiato
Nell’articolo 2475 C.C., 1° comma, è stabilito che “l’istituzione degli assetti di cui all’articolo 2086, 2° comma, spetta esclusivamente agli amministratori” che quindi dovranno informarsi in proprio e affidarsi a consulenti specializzati per comprendere e attuare le disposizioni normative, adottando o implementando gli adeguati assetti in azienda secondo le migliori best practice.
L’articolo 378 del D.Lgs. 14/2019 ha aggiunto inoltre un comma all’art. 2476 del Codice civile che recita testualmente: “Gli amministratori rispondono verso i creditori sociali per l’inosservanza degli obblighi inerenti alla conservazione dell’integrità del patrimonio sociale …..[omissis]”.
Gli amministratori sono così solidalmente responsabili verso la società dei danni derivanti dall’inosservanza dei doveri ad essi imposti dalla legge e dall’atto costitutivo per l’amministrazione della società (art. 2476 1° comma).
Quindi all’obbligo di istituire gli adeguati assetti si accompagna, come sanzione, la responsabilità personale patrimoniale degli amministratori nei confronti dei terzi (inclusi soci investitori) danneggiati dal loro comportamento eventualmente omissivo, superficiale o negligente.
Cosa devono fare gli imprenditori
Per prevenire in ogni modo possibile qualsiasi Crisi Finanziaria blog, l’imprenditore ha quindi l’obbligo di affidarsi a consulenti per istituire un assetto organizzativo, amministrativo e contabile, adeguato alla natura e alle dimensioni dell’impresa, che permetta di identificare e correggere tempestivamente eventuali squilibri e tendenze negative.
Quali sono le aree aziendali interessate dall’intervento
Bisogna ricordare che un eventuale problema di prestazione aziendale è, solitamente, la risultante di una somma di fattori, spesso interconnessi tra loro. Ad esempio, se non si riesce a competere contro un concorrente, il problema potrebbe essere un prezzo di vendita troppo alto dovuto alla filiera produttiva e di approvvigionamenti sbilanciata, che causa un costo troppo alto della produzione con il rischio, a tendere, di sacrificare il margine necessario per tornare a competere sul prezzo.
Un amministratore è tenuto quindi ad adoperarsi per raggiungere gli obiettivi concordati con la proprietà, in rappresentanza dei soci, intervenendo su processi organizzativi trasversali all’intera azienda e riassumibili in:
- produzione, dei beni e/o servizi, che costituiscono l’attività caratteristica dell’impresa
- marketing e commerciale, per la generazione di opportunità di mercato e successive conversioni in fatturato;
- amministrazione, adempimenti contabili e fiscali, fatturazione, incassi, pagamenti, programmazione del fabbisogno finanziario;
- risorse umane, ricerca delle competenze necessarie allo sviluppo, formazione, gestione del capitale umano.
Tutte queste aree sono soggette a dinamiche differenti ed ognuna dovrà, a modo proprio, essere organizzata al meglio, attraverso l’ottimizzazione e la digitalizzazione dei processi che ne regolano le dinamiche.
Quali professionisti e consulenti possono aiutare in questa fase
Data la natura profondamente eterogenea delle competenze necessarie, è raccomandabile incaricare un pool di professionisti che, partendo dagli obiettivi, possano aiutare a costruire un adeguato assetto organizzativo e la cultura per la sua applicazione e condivisione, gli strumenti necessari alle assegnazioni, il monitoraggio e controllo.
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